Errori da evitare: Rimedi fai da te

Siamo arrivati all’ultimo capitolo di questa “mini-serie” di contenuti sugli errori da evitare quando volete affrontare la muffa. Dalla candeggina ai pannelli isolanti, passando per la carta vetrata e una scarsa aerazione, abbiamo visto come alcuni interventi possono sembrare delle soluzioni, ma nascondere degli effetti collaterali dannosi per la casa e per le persone che ci vivono.

In quest’ultimo video abbiamo voluto racchiudere quei rimedi che abbiamo letto tutti almeno una volta nella vita e che ci hanno fatto pensare “ma funzionano davvero?”
Se seguite da un po’ questo blog, sapete già la risposta: assolutamente no.

  1. Usare (solo) candeggina
  2. Grattare la muffa con carta vetrata
  3. Scarsa aerazione
  4. Usare pannelli isolanti
  5. Rimedi fai-da-te

Rimedi Home-Made: Soluzioni o danni?

Una volta comparsa la muffa, trovare dei rimedi efficaci è meno semplice di quanto possa sembrare.
Cercando in rete e nei principali forum di cura e prevenzione delle mura domestiche possiamo trovare numerosi rimedi chimici o naturali che promettono risultati rapidi e duraturi grazie all’utilizzo di soluzioni a base di:

  • Aceto
    Si tratta di una soluzione che non garantisce in alcun modo risultati duraturi nel tempo e rischia di rovinare gli strati superficiali delle pareti e dei pavimenti. Il consiglio più frequente è di tamponare i muri con un composto di acqua e aceto ogni 4 mesi circa, e questa è la dimostrazione più lampante della sua inefficacia. L’aceto è infatti in grado di disinfettare le superfici ed eliminare i batteri più esposti, non di aggredire le spore più profonde.
  • Bicarbonato di sodio
    Il bicarbonato è sicuramente una delle sostanze naturali più utilizzate nella pulizia casalinga e possiede delle proprietà antibatteriche, sbiancanti e disinfettanti. Potreste pensare di aver trovato la soluzione definitiva, come promettono molti siti, ma anche in questo caso il composto non ne previene la formazione.
  • Acqua ossigenata
    L’acqua ossigenata (nota anche come Perossido di Idrogeno) è un ossidante in grado di igienizzare e sbiancare le aree interessate dalla muffa. E non solo: riesce anche a togliere sia il cattivo odore, la muffa e le sue spore. Sembra tutto perfetto, non è vero? Ma basta pensare al suo funzionamento per capire subito i suoi punti deboli: agendo, l’acqua ossigenata si scompone in acqua e ossigeno, che hanno la capacità di rimuovere la muffa superficiale ma non di attaccarla. In pratica, risolve esteticamente il problema, ma niente di più.
  • Succo di limone e sale
    Un altro rimedio che spesso si trova su internet è una soluzione di acqua ed estratto d’agrumi: diluendo 20 gocce di estratto di agrumi in due tazze d’acqua e spruzzando il composto sulla macchia da trattare, apparentemente il problema sarà risolto in poche ore. Ma attenzione, l’acidità estrema degli agrumi rischia di rovinare in modo irreversibile la parete interessata, creando un habitat perfetto per la proliferazione della muffa e delle sue spore.

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